La poesia simbolica di Narciso Loro delinea il sentiero dell’arte scultorea e pittorica che si dibatte tra due elementi fondamentali della creazione e dell'animo: l'acqua e il fuoco, la dolcezza e la forza comunicativa.
La sua sorgente nasce lontana nel tempo.
Gli anni lo portano ad abbandonare in parte il lavoro artigianale e della creta per portare il proprio messaggio d'amore a tutta l'umanita attraverso le muse della scultura, della poesia, della pittura e della musica.
Un filo di seta invisibile le collega una all’altra descrivendo una danza di armonie cromatiche e plastiche d'alto contenuto storico, sociologico e religioso.
Lo studio degli "antichi" lo accompagna ad abbracciare pure l'archeologia descrivendo antichi eroi e uomini di cultura e di fede: Annibale, Enea, i Papi e così via.
Un ritratto di Brahms dipinge il suo amore per la musica.
Le altre opere creano un labirinto dove la natura, il paesaggio, l'uomo, le nature morte, i fiori e le stelle ringraziano il Dio creatore, la filosofia della bellezza inoltre lo proietta nei nostri giorni in una dinamica astrazione della mente che spazia ampiamente nei cieli della libertà interpretativa e descrittiva. Una sintesi coloristica e prospettica tra i toni caldi e freddi è presente in queste ultime creazioni astratte e surreali.
Lo spazio dinamico della danza poetica non è allora vincolato a nessun canone estetico, ma lentamente s’alza in volo verso i cieli che regolano il passo dei tempi e delle stagioni.
La sua preghiera diventa allora un sentimento di lode alla gioia di vivere e amare.
Dott. Albino Spessato (storico d'arte)
Narciso Loro proviene da un’esperienza professionale di modellatura su creta che ha costituito il nucleo di lavoro della sua esistenza. Capacita manuale, professionalità
rigore teorico, egli esprime da anni anche in corsi che tiene presso il Gruppo “Dimensione Arte” di Rosà.
Ma al di là del rispetto delle esigenze della produzione ferve un temperamento d'artista che sottende tutta la vita.
Allora la forza creativa che si libera si esprime in poesia, pittura e nella forma più consona a questo artista: scultura-modellatura.
Talora si crea uno sconcerto, come quando il retaggio di canoni non completamente dimenticati sembra ridurre il più ampio respiro dell'energia. Ma poi prevalgono le ridondanze strutturali è cromatiche che diventano elemento chiave dell‘atto creativo.
Questi aspetti, resi cosi evidenti assumono di per sé valore, un valore alto, caratterizzante. Un'opera d'arte può "illusoriamente" piacere quando si identificano i canoni già noti e l'appagamento è tranquillamente scontato.
Ma può invece, con un‘approccio culturale più sottile, non essere facilmente condivisa, ma proprio per questo colpire, segnare più profondamente, creare in qualche modo atteggiamenti mentali, nuovi canoni.
Voler imbrigliare Narciso è come voler prevedere, contenere le multiformi lingue di un fuoco. La lettura potrebbe essere fatta in questo modo: uscito dagli stretti canoni
costrultivi, la parola spetta a un'organizzazione dinamica che costituisce il tratto essenziale dell’opera. La stessa sovracolorazione delle sculture corrompe l'unità
cromatica delle superfici quasi svelando la complessità strutturale dei significati.
I simbolo per Narciso è importante quanto l'opera in sé, che diventa quindi linguaggio, materia di un’esigenza semantica.
L'artista afferma di non riuscire ad afferrare completamente se stesso, di avvertire chiaramente ma di non comprendere il dinamismo che lo coinvolge.
Con una contraddizione in termini potremmo definire l'opera più caratterizzata di Loro come un naif barocco dove l'apparente primitivismo costruttivo viene vitalizzato
dalla naturale energia dell'artista, elemento fondante, assieme alla dominante simbolica, della sua originalità formale.
Dott. Carlo Sparisi
