Mazzucco Evelina
Evelina Mazzucco è nata a Casablanca (Marocco) il 27/11/1957.
Ha conseguito il diploma al liceo Artistico di Venezia nel 1975. Dal 1989 ha lavorato per uno studio di architetti sino al 1996. Vive e svolge la sua attività di pittrice e insegnate di yoga a Sacile in provincia di Pordenone. Per molti anni ha seguito corsi di approfondimento dell'acquerello una tra le tecniche più difficili da padroneggiare. Nel 2010 viene selezionata dall'A.I.A. Associazione Italiana Acquerellisti di Milano di cui oggi è social onoraria. Dalla sua fondazione nel 2014 è socia anche di Creattivamente associazione artistica e culturale che opera in ambito della regione Friuli Venezia Giulia, inoltre ha frequentato la Scuola di Acquerello del maestro Angelo Gorlini di Milano. Nel corso degli anni ha partecipato a numerose mostre e concorsi in ambito nazionale ed internazionale, ottenendo riconoscimenti e premi. Per anni ha condotto con successo laboratori e corsi di acquerello e yoga nelle scuola d'infanzia e primarie. Attualmente insegna la tecnica dell'acquerello all'U.T.E. Università della Terza Età con sede a Sacile e organizza e sostiene corsi privatamente. Sempre alla ricerca di migliorare la tecnica, i soggetti su cui si cimenta sono vari, ma predilige i paesaggi metropolitani con un'atmosfera onirica esaltata da una luna piena e mescolata alla trama grafica dei profili dei grattacieli. Sono rappresentazioni di città da sogno le sue, dove vuole evidenziare il progresso veloce ed inesorabile dell'uomo, la sua corsa contro il tempo e l'inevitabile caduta o fine a venire. Simone Fappani appassionato e storico dell'antica arte dell'acquerello non che curatore di molte mostre dice di lei: "Una pittura quella di Evelina, che diventa metarappresentazione laddove il paesaggio, specie quello urbano, si fa ricordo e memoria traduzione onirica estremamente coinvolgente nella quale perdersi a libitium. Nei suoi lavori si osserva un accurato studio prospettico che procede nel segno dell'impaginazione nella quale il punto focale diventa fulcro dell'intero acquerello, connotato da una spazialità che pare dilatarsi non solo dentro ma anche e soprattutto oltre lo spazio fisico del quadro".
