Riccardo Ratto nasce a Roma il 30 marzo del 1942 in uno dei quartieri romani più belli: i Parioli. Qui, ben presto fin dai primi anni della scuola, sperimenta l'utilizzazione del disegno e poi dei colori come mezzo per esprimersi.
Lontano ed indifferente all'ambiente scolastico nel quale non trova stimoli interessanti, in un certo qual modo avulso dal contesto degli amici di quartiere, con i quali condivide solo in parte le mode, gli interessi e le esperienze dei giovani "pariolini" nella Roma di quegli anni, sperimenta l'osservazione personalissima del reale, trasportandola nelle prime opere compiute, che espone in una collettiva al Palazzo delle Esposizioni di Roma già nel giugno del 1965.
I viaggi nel Nord Italia
Dipinto: "Entroterra ligure". Collezione privata.
Dipinto: Entroterra ligure - Collezione privata.
I frequenti viaggi con la famiglia verso il Nord Italia, terra d'origine dei genitori, in particolare il Piemonte, la costa ligure, Genova e l'entroterra, lo mettono a contatto con atmosfere e paesaggi che costituiranno il materiale di molte sue opere.
I paesi arroccati dell'entroterra ligure, l'architettura, i colori, le spiagge con le immancabili barche di paesi come San Remo, Portofino, la marina di Boccadasse, l'atmosfera rarefatta, la luce bianca e l'aria profumata di basilico e di fiori, le finestre serrate, l'immobilità delle estati liguri e le barche dei pescatori, uniche in perfetto stato tra i muri sbrecciati, erosi dal mare, delle case, saranno per molti anni gli elementi con i quali l'artista racconterà la bellezza della natura e la profonda immutabile solitudine personale e, più in generale, della natura umana.
Questi temi troveranno la loro traduzione nelle opere che esporrà a partire dalla fine degli anni Sessanta in tutta l'Italia, in Svizzera e che, in parte, finiranno nei mercati degli Stati Uniti d'America.
In alcune di queste opere, oggi in collezioni private e pubbliche, è evidente la realizzazione di quegli elementi e delle emozioni frutto dell'osservazione della natura e l'utilizzazione delle varie tecniche.
Appartengono, infatti, a questo periodo anche i primi acquerelli, le prime tempere ed i primi quadri ad olio di piccolo formato.
La costa, i paesi dell'entroterra, le atmosfere riarse, la vegetazione incontrollabile si sostanziano attraverso le magistrali prospettive, la figurazione realistica, caratterizzata da un acceso colorismo e da un impianto compositivo che sconfina i margini di tutte le tele eseguite tra il 1965 e il 1975.
A Roma e Milano
Questi per l'artista sono, anche, gli anni profondamente segnati dalla frequentazione assidua e proficua con i pittori romani e soprattutto con i pittori milanesi dell'Accademia di Brera, di Via Bagutta e con i galleristi di Via Montenapoleone.
Dipinto: L'inizio sognato. Collezione privata.
Dipinto: L'inizio sognato - Collezione privata.
A Milano, dove il giovane artista si reca per le frequenti mostre, ha l'occasione di vedere le opere di grandi maestri quali: Guttuso, Santomaso, Vedova, Morlotti, Fontana, Burri, Capogrossi e anche quelle degli scultori Fazzini, Franchini, Leoncillo e Viani.
Nella ricerca di connotare la propria pittura con un "segno" che cerca di riappropriarsi di una libertà creativa fuori da schemi di correnti che, in sostanza, sia capace di tornare alla sua funzione originale, cioè quella di produrre una figurazione realistica, Morlotti e Guttuso in particolare lo colpiscono e lo influenzano.
Alla fine degli anni Settanta inizia la sperimentazione di tecniche diverse (serigrafie, litografie, incisioni, acqueforti) ma soprattutto, uno studio quasi ossessivo sull'uso del colore che negli anni Ottanta, lo costringe ad un'osservazione sempre più profonda ed attenta della natura ed alla creazione di paesaggi, marine, nature morte e composizioni floreali sostanziate da un tonalismo figurativo d'intensa espressività.
Agli anni Novanta appartengono alcune sperimentazioni surreali frutto di un lessico personalissimo e caratterizzate da colorazioni ed atmosfere favolistiche.
Attualmente vive e lavora a Roma.
